Sirene londinesi per Gonzalo Higuain

Uno dei nomi caldi di questo calciomercato di riparazione è sicuramente quello di Gonzalo Higuain.

Il pipita approdato al Milan solo l’estate scorsa tramite prestito oneroso con diritto di riscatto potrebbe salutare la squadra di Gennaro Gattuso già a gennaio, con destinazione Londra.
Probabilmente ci sarà da aspettare la finale di Supercoppa, dove Higuain proverà a rendere difficile la partita dei suoi ex compagni e rifarsi dopo la pessima prestazione nella partita di campionato a San Siro in cui ha sbagliato il rigore del temporaneo pareggio.

Nessuno, neppure Higuain ha mai negato che gli piacerebbe tornare con il suo ex allenatore Maurizio Sarri. Lo stesso tecnico del Chelsea non ha mai perso occasione durante le interviste per rimarcare il fatto che ai blues serva una nuova punta.
Se poi aggiungiamo che il Milan non ha intenzione di riscattare l’argentino a Giugno, la sua dipartita già questo mese diventa sempre più concreta.

In caso di partenza a Gennaio il Milan risparmierebbe su ingaggio (circa 9.5 milioni lordi) e probabilmente su una parte del compenso per il prestito oneroso di 18 Milioni.
La società si troverebbe dunque una cifra totale di circa 15/18 Milioni di euro da poter reinvestire, che però risulterebbero troppo pochi per sostituire un attaccante del calibro di Higuain.

Una possibilità sarebbe l’ingaggio di Krzysztof Piatek dal Genoa, squadra con cui il Milan ha sempre mantenuto ottimi rapporti, ma i liguri difficilmente lasceranno andar via il proprio bomber così facilmente.

Ovviamente la parola spetta anche alla proprietaria del cartellino del giocatore, la Juventus, che vuole evitare di perderci e massimizzare il profitto dalla cessione del suo attaccante.

Dalle voci di mercato la società bianconera chiederebbe un totale di 54 milioni per il prestito oneroso di 18 mesi del proprio attaccante, con 27 milioni per il prestito fino a Giugno 2020 e gli altri 27 per i 18 mesi di stipendio.

Il Chelsea invece si sta prendendo tutto il tempo necessario per valutare le richieste e soddisfare il proprio allenatore.

Un tavolo per quattro dunque, considerando anche il giocatore, che vede una situazione difficile da sbrogliare, con tanti tasselli del puzzle da inserire correttamente uno dopo l’altro.

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